La vita è un viaggio quotidiano.
Ci sono i pendolari incazzati. Poi ci siamo noi. Milanesi mancati che per un motivo o per l’altro la mattina ci svegliamo prima dei colleghi, andiamo in stazione e poi prendiamo un treno. Poi magari anche la metro e l’autobus, o tutt’e due.
Ma lo facciamo senza pensieri. Perché la vita è un viaggio e noi abbiamo interpretato alla lettera il concetto.
Il paesaggio che scorre fuori dal finestrino è una ninna nanna, i volti assonnati una compagnia di giro che cambia volto ma non sostanza.
Il tempo passato sui sedili è tempo guadagnato, mai perso.
E’ momento di riflessione, di lavoro, di svago o di chiacchiera e spesso è l’unico davvero ‘nostro’ che abbiamo. Già, perché appena scesi da questa casa che corre su rotaia, la vita riprende frenetica e convulsa e non dà un attimo di tregua.
Una volta scesi da qui, tutto può succedere. Qui, invece, l’unica è aspettare.
Non crediate che questa pace dei sensi si raggiunga dopo quattro o cinque abbonamenti mensili. Io, per esempio, ci ho messo 16 anni di onorato pendolaresimo per raggiungere questa serenità viaggiante. Ma da quando la penso così, il mondo è d’improvviso più bello e più facile, e il momento del viaggio è diventato davvero una parte piacevole della mia giornata.
E’ da questa nuova consapevolezza che nasce questo blog.
Un luogo non-luogo, esattamente come quello dove passo più di due ore al giorno, dove proverò a condensare impressioni e ossessioni, racconti e aneddoti, pensieri e idee su un mondo che conosco bene.
Cercherò di evitare di parlare di scioperi, ritardi e polemiche. Non è questo lo scopo di ‘pendolaresimo’. Per gli articoli di denuncia c’è spazio altrove.
Qui si racconta di creatività e di viaggi quotidiani, di come vincere la noia e di come mettere a frutto il tempo di viaggio forzato.
Di compagni di treno bizzarri e di compagnie viaggianti. Di storie inventate fantasticando su una borsa, un cappello o una telefonata rubata.
Buon viaggio!